14 aprile 2011

Quel mondo magico del pianeta spogliatoio

In questo mondo c’è un luogo “magico”. È un posto strano e un po’ curioso. Più o meno è grande una trentina di metri quadri. È fornito di docce, appendiabiti, ed asciugacapelli… Spesso ci si sta stretti stretti in una ventina e capita che sia anche dolcemente puzzolente. Lì dentro si annullano tutte le distanze. Una volta entrate le persone si siedono una vicino all’altra. E da quel momento il colore della pelle, il continente di nascita, la religione, la cultura di ciascuno sono accettate da tutti senza problemi.

In questo mondo c’è un luogo “magico”. È un posto strano e un po’ curioso. Più o meno è grande una trentina di metri quadri. È fornito di docce, appendiabiti, ed asciugacapelli… Spesso ci si sta stretti stretti in una ventina e capita che sia anche dolcemente puzzolente. Lì dentro si annullano tutte le distanze. Una volta entrate le persone si siedono una vicino all’altra. E da quel momento il colore della pelle, il continente di nascita, la religione, la cultura di ciascuno sono accettate da tutti senza problemi. Di più. Basta indossare una semplice maglietta ed un paio di pantaloncini da pochi euro per sentirsi veramente tutti uguali. Tutto questo avviene, incredibilmente, nel pianeta spogliatoio. Veramente strano quello che accade lì dentro. Pensate che a “tenere insieme” gente diversa per razza, cultura, religione, nazione… ci pensano persone come il signor Enrico. Tassista di professione e allenatore per passione, i suoi problemi sono quelli che “davanti si segna poco”, non certo quelli che Muby è egiziano, Mattias croato e Yadid tunisino. Al signor Enrico è bastato dire al primo allenamento: «Ehi ragazzi, poche storie… qui dentro siamo tutti uguali, chi si impegna gioca e chi non si impegna sta in panchina», per cancellare ogni diffidenza ed ogni differenza. È proprio curiosa la vita. Tutta Europa si interroga su come affrontare e risolvere i problemi dell’immigrazione e dell’integrazione. Ormai è chiaro a tutti che la società di domani sarà inevitabilmente più multietnica e multiculturale di quella di oggi. È altrettanto chiaro che il modo di arrivare a costruire una società così, senza vivere tensioni e divisioni, sia un percorso tutto da inventare. Mentre politici ed esperti continuano a litigare e a disperdersi tra “analisi e convegni”, il signor Enrico continua, tutte le settimane ad allenare. Continua a farlo accogliendo tutti. Se possibile con un abbraccio ancora più grande per chi viene da lontano e per chi ha qualcosa di diverso. E il signor Enrico non lo fa da solo. Tutte le nostre società sportive sono così… Aperte, pronte ad accogliere tutti, con il piacere ed il gusto di “costruire spogliatoi” capaci di contenere mezzo mondo. Qualcuno obietterà: «È una risposta troppo piccola ai grandi problemi di oggi». Forse ha ragione… Ma, forse, facendo un giro in un piccolo spogliatoio di periferia, potrebbe anche cambiare idea.  

L'angolo del Presidente

Quel mondo magico del pianeta spogliatoio

Massimo Achini

Presidente Nazionale